lunedì 29 agosto 2011

10 ROSSO RELATIVO


Intingi il pennello nel cuore
per dipingere il sole che cade
in un tramonto africano che include
milioni e milioni di luci
ben oltre il rosso che vedi.
Voler riprodurre su tela
colori sublimi e perfetti
è l’idea che del bello hanno tutti
stipare l’amore nel frigo!
Ma il cuore di tante altre persone
non respira al ritmo di Buddha
scappa via galoppando selvaggio
inseguito da mille padroni.
Che colore può avere il dolore?
Ha il sapore di schizzi di sangue
che scivola in bocca dal naso
tumefatto da una noce di cocco
caduta dal cielo per caso.
Così muore un povero sciocco.
Aggiungere un altro fiore nel vaso.



10 commenti:

  1. Eh eh eh caro Gianni...il rosso può essere molte cose ma sicuramente il gioco che ne fai tu è affasciante, ritmico e ben pensato...sembra sentire un ritmo di tamburi dietro alle parole...
    Il finale ermetico poi si riempie di significati e si carica sino al porpora ed al viola ;-P

    Abbraccio *_^
    Namastè

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  2. @Rosa - Che sintonia Rosa!
    avrei commentato così anch'io!

    ...non è tanto veder ciò che vedi
    ma è sentire il ritmo che senti
    sono solo parole che saltano
    come note messe in ballo dai venti ...

    Grazie. Un abbraccio anche a te. Ciao.

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  3. quando vengo qui non posso sempre guardare le cose per come le vedo, delle volte devo fare una interrogazione parlamentare e altre volte devo salire sul tavolo e guardare le cose a testa ingiù fra le gambe.
    Non riesco più a mangiare lo yogurt al cocco della Parmalat in offerta fino a domani all'iper.
    Penso ad una noce di cocco che mi cocca il naso, e copioso, un fiume di sangue, si stempera nel vasetto come fosse ai frutti di bosco a almeno alla fragola.
    Mi sembra di essere sul Mar Rosso, con uno squalo che mi insegue per vendermi una collana di corallo grosso, e un CD di Pippo Baudo con dentro Donna Rosa.
    Sento i fendenti dei maceti degli Hutu, librarsi nell'aria prima di tagliare colli e gambe di grano in un campo di un amore sovrano. Papaveri rossi ho colto per te, e lascio anche un biglietto in memoria.
    Sento troppe cose quando vengo qui, sento anche la voce del mare in conchiglia, e trovo sulla battigia del monitor, una bottiglia, con dentro un buono sconto per partecipare ad un meeting facendo footing, per disintossicarmi dall'alcooling (per le rime), dalla benzina, dal gasolio e cominciare a provare ad usare olio di colza, tanto devo rottamare l'auto e posso provare a fare esperimenti.
    Ho voglia di dargli una botta di vita a questa macchina, di dargli finalmente una guida esagerata, spericolata, sperigelata.
    Non so cosa ho scritto, ma quando vengo qui, non sono più io, è una scrittura che viene da dentro, forse dall'esofago o da un ulcera nel tenue. Non so, dev'essere l'atmosfera di vecchia Romagna bevanda vera che evapora dai cristalli liquidi.

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  4. Che colore può avere il dolore?

    Già.. bella domanda!

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  5. Molto particolare con una interessante chiave di lettura, la casualità....

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  6. stipare l'amore nel frigo... aggiungere un altro fiore nel vaso....

    mi piace tanto.... non so perché mi vengono in mente le canzoni di samuele bersani.... ma non farci caso.... non faccio "testo"

    mi è proprio piaciuta

    cris-ceppina

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  7. Che belle note Gianni...sentirle dolcemente come un suono di un violino...melodiche.
    Molto intensa e va oltre l'immaginazione...quel rosso relativo è nel tuo cuore...
    Sempre molto emozionanti le tue poesie...bravo.
    Ti auguro una bellissima serata in famiglia...in allegria!Buon 1 settembre....ti stringo.:)

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  8. @Mariolino - non farci caso - sono al delirio!
    Da Arcore arrivano troppe noci di cocco in testa!
    Tra poco i Suv andranno a latte di cocco e nei camini bruceranno cooooccco bello ed il latte di mandorla sarà latte di cocco e nei cannoni spareranno i cocchi contro i rivoltosi.
    Una monocoltura di cocco. Una monocultura di cacca.

    @Sara – Credo che il colore del dolore sia il nero per antonomasia (come dice ♥Giusy♥ più sotto) ma io l’ho fatto rosso perché è cangiante e può variare anche tra il porpora ed il viola (come dice Rosa più sopra)

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  9. @I am – Ciao I am. Si la casualità è sempre la regola numero 1. Quando meno te l’aspetti … può capitare di tutto (anche se poi i cocchi cadono sempre in testa agli stessi!) Ciao.

    @ceppina - magari mi telefonasse Samuele Bersani! Gli cederei volentieri il “testo”. Per pochi euro! A me basta poco. Ciao cris-ceppina.


    @`•. ̧ ̧.• ́ ́ ̄`••.Giusy.•`•. ̧ ̧.• ́ ́ ̄`• - Grazie Giusy per aver paragonato le mie parole alle note di un violino. Troppa grazia! Ciao.

    ♥Giusy♥ Hai ragione ! In effetti il colore del dolore dovrebbe essere nero. Ma, come ho tentato di spiegare qualche commento più sopra, siccome in questo periodo vedo già tutto nero di mio … allora … immagino di cambiargli colore ogni tanto (al dolore). E’ a quell’altro che cambierei i connotati (quello che butta le noci di cocco) (ma non c’entra nulla)! Ciao.

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Suonano al citofono - olio su tela

 

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