sabato 16 giugno 2018

0 L'ILLUMINAZIONE (seconda parte)




Qualsiasi passeggiata interiore alla ricerca di ste stessi e/o dell'illuminazione presuppone che si sappiano  fermare i pensieri. 
Perché? Perché per provare questa estasi bisogna fare il vuoto mentale!
L’estasi è la conseguenza stessa del vuoto mentale.
L’estasi è il vuoto stesso.
Che succede? Cosa si prova?
E’ come avere 27 litri di endorfine che girano nel cervello (un po' come essersi fatti un migliaio di spinelli ma senza droghe e senza alterare il proprio stato di coscienza e senza effetti collaterali).
Un po' come quando ti dicono che hai fatto 6 al superenalotto o che diventerai più ricco di Bill Gates.
Ora la notizia cattiva è che non è possibile fermare i pensieri.
I pensieri non si fermano con un altro pensiero.

Immagina il cielo e le nuvole.
I pensieri sono come le nuvole che vanno e vengono e si rincorrono e poi spariscono e poi ritornano.
Noi ci identifichiamo con i nostri pensieri. Ma noi non siamo i nostri pensieri.
Noi siamo il cielo. Noi non siamo le nuvole noi non siamo i pensieri. Noi siamo il cielo.

E quindi?
Per fermare i pensieri bisogna usare degli stratagemmi poiché, ripeto, non è possibile fermare i pensieri.
Persino mentre dormiamo i pensieri continuano a fluire nel cervello.
Non hai digerito i peperoni? Durante la notte sognerai l’inferno.
Sei di religione islamica? Allora sognerai 72 donne vergini che aspettano solo te.
Tu non sei i tuoi pensieri. I pensieri sono degli estranei. I pensieri non fanno parte di te.
I pensieri sono indipendenti da te. Tu pensi che siano tuoi. Ma loro non ti appartengono.
Tu sei il padrone e loro solo dei visitatori.
Bisogna ricorrere a degli stratagemmi.
Il primo degli stratagemmi è imparare a riconoscere la loro estraneità.
Come? Osservandoli!
Il semplice osservare i pensieri ed il loro fluire nella tua testolina prima o poi creerà degli “stati d’animo” via via sempre più belli e piacevoli.
Osservare i pensieri che vanno e vengono è la prima cosa da fare.
In verità basterebbe già questo per condurre l’umanoide alla consapevolezza, al distacco, all’illuminazione.
Ma, data la complessità e l’inquinamento del cervello, servirà un po’ di tempo e qualche altro piccolo espediente.
Osserva i tuoi pensieri come se tu fossi un semplice spettatore.
Come se ci fosse un altro te che osserva. Il grosso è tutto qui.
Se riesci a diventare uno spettatore, un testimone …. è quasi fatta!

mercoledì 6 giugno 2018

0 L’ILLUMINAZIONE


Quando uno riesce a fermare i pensieri allora nella mente si crea “il vuoto” in cui appare una luce.
E’ come una stanza piena zeppa di mobili in cui c’è una luce accesa che però non si vede.
Basta svuotare la stanza e si rivedrà la luce.
Per “luce” si intende una pace interiore, una serenità infinita, una nuova visione della vita e dell’esistenza.
Quella che molti chiamano “estasi”. L’aureola che è raffigurata sulla testa dei santi e delle Madonne rappresenta l’aura degli illuminati ovvero un alone di luce emesso da questa “luce” interiore.
Ovviamente è una luce che voi comuni umanoidi non potete vedere.
La si può vedere in condizioni particolari che poi forse vi dirò.
L’illuminazione ovvero questa benedetta “’estasi” degli illuminati è un po’ come essere drogati ma senza l’uso delle metanfetamine di Breaking Bad. “Breaking Bad” è una serie tv che potete vedere su Netflix. E’ la cosa più bella che io abbia visto negli ultimi anni. Strepitosa. Vi consiglio di vederla. Se non la vedete siete scemi. E viene tramessa anche in 4k (risoluzione altissima) così chi ha comprato la tv in 4k può finalmente capire a che serve avere una tv in 4K.
E’ la stessa estasi che alcuni cercano di ottenere attraverso l’ipnosi o facendo yoga o assumendo droghe o attraverso l’uso di alcuni “mantra” (ripetizioni di suoni o parole) o alcune tecniche di meditazione e/o di respirazione o come fanno i Dervisci in Siria. Osho (un filosofo indiano) ha pubblicato un libro “Il libro dei segreti” in cui spiega 24 delle 112 tecniche per raggiungere l’illuminazione.
Chi volesse avventurarsi in queste “passeggiate” interiori dovrebbe sapere prima di ogni altra cosa come si fa a fermare i pensieri. E’ la prima cosa da fare. Ed è anche la più complicata.

To be continued

venerdì 1 giugno 2018

2 Parole parole parole




La gente parla.
Quando la gente parla vuol dire che si è in 2 o più di 2 perché se 1 parla ci dev'essere 1 che ascolta ed allora 1+1=2. O anche di più.
Ora la gente parla sostanzialmente per due ragioni.
La prima per comunicare una necessità del tipo "ho fame" oppure un evento tipo "Di Maio e Salvini hanno fatto il governo" e così via.
La seconda per comunicare emozioni o similari tipo "ti amo" oppure "vuoi sentire il sogno che ho fatto stanotte?" etc.
Ora io che voglio dire?
Voglio dire che la gente ha i problemi.
Cioè quando la gente parla, parla per risolvere un suo problema.
Tu parli e guardi l'altro che ascolta e dalla faccia che fa quello che ascolta capisci se quello che dici va bene o va male.
Quindi il parlatore usa l'ascoltatore come uno specchio.

Quando uno parla conta poco quello che dice.
Infatti se comincia a parlare con un muro - che di norma non è molto espressivo in viso - finisce per tacere dopo pochi secondi perché capisce che al muro non interessa affatto quello che dici.
Voglio dire che l'ascoltatore è più importante del parlatore.
Senza un ascoltatore a che serve parlare?
L'ascoltatore è lo specchio in cui si specchia il parlatore.
Chi parla è vanitoso.
Chi parla molto è molto vanitoso.
Questo è quanto.

Al mio amico Sileri

  ____________Caro amico ti scrivo (all'amico Sileri)_______ La dedico a te amico Sileri Con quegli occhioni vispi e sinceri Con quel vi...

Drink!