domenica 12 giugno 2011

17 LA FOLLA



La gente ama stare nella folla perché nella folla diluisce tutto e magari può anche dimenticare se stessa e la propria infelicità e/o inferiorità.

La gente non lascia mai la folla. Ogni occasione è buona per stare tra la folla.

In mezzo alla folla a fare lo struscio tra la gente alla festa del santo patrono, in mezzo alla folla allo stadio a fare il tifo per la “propria” squadra, in mezzo alla folla in Chiesa alla messa di mezzogiorno, in mezzo alla folla al centro commerciale il sabato sera, in mezzo a tutti gli altri stolti in ghingheri, ognuno convinto di essere migliore degli altri, ognuno occupato a vantare i propri meriti, ognuno sostenuto da altri stolti.
 Senza neanche essere padroni di se stessi, tutti vantano le loro proprietà.

La mia nazione, la mia squadra, la mia religione, la mia razza, la mia ricchezza, la mia famiglia, il mio cane, i miei figli, i miei genitori. Tutto “mio”.

Anche se poi ce ne andiamo senza portarci nulla così come siamo venuti a questo mondo a mani vuote. Che follia la folla.

Nessuno vuole uscire dalla folla. Quando qualcuno esce dalla folla è solo un’impressione. Alla fine scopri che usciva da una folla per entrare in un’altra. Tutti fuggono da una prigione per entrare in un’altra.

Perché proprio non ce la fanno a vivere soli.

Tu vorresti parlare dell’esistenza, dei pianeti, dell’animo umano e dell’anima, di chi siamo e dove andiamo e non solo della campagna acquisti del Napoli e del culo della collega che tanto non te la  dà manco se la paghi con uno stipendio intero. Lei ne vuole almeno 2.

Anche il collega che ho in ufficio proprio non ce la fa a stare da solo. Dopo massimo 10 minuti di silenzio comincia a fremere. Spegne e riaccende il pc, apre e chiude la finestra, regola per l’ennesima volta il termostato del condizionatore, fa la punta alla matita che ormai non si usa più, poi pulisce la tastiera, lucida il monitor con lo spray ed ogni tanto mi guarda per capire cosa faccio e perché non parlo. Allora telefona alla moglie e le fa una cazziata. Poi telefona al collega nella stanza di fronte per chiedergli se è tutto a posto. Poi riprende a leggere per la seconda volta i giornali gratuiti “leggo” e “city” e si sofferma sulla pagina di cronaca commentando l’omicidio di tizio o lo strangolamento di caia e mi chiede se ho visto “chi l'ha visto?” speranzoso in un mio commento. Poi comincia a mangiarsi le unghie e diventa sempre più irritato. Allora si alza e va al cesso e lì, per fortuna, incontra qualcuno con cui scambiare due chiacchiere e rientra, finalmente, rasserenato.

Poi, preso il coraggio a  due mani, mi si avvicina e fa “tutto bene?” ed io rispondo con un sorriso “benissimo, grazie”.

Ecco. Ora siamo di nuovo in due.

17 commenti:

  1. Che collega frenetico, ti ritrovi, Gianni :)))
    Comunque hai ragione, sembra che la gente non riesca più a stare sola, e basta guardare i centri commerciali per capirlo.
    Non faccio testo, ho scelto di vivere in campagna, per godere del silenzio e devo ammettere che sto bene. Non mi manca la folla. Nè la sua follia ...
    Ciao Gianni e buona domenica!
    Lara

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  2. L'uomo non è un animale solitario. Deve stare in branco, se no ha paura. Ha paura di farsi delle domande, anzi no ha paura delle risposte. Nel rumore della folla non sente né domande né risposte.

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  3. Già... la gente, ma io non sono la gente e infatti da solo sto benissimo.

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  4. Scusa, pensavo una cosa... Ma non lavora mai quello? :)

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  5. O no... la folla non mi manca proprio! Sto talmente bene da sola e al silenzio che a volte passo tutto il giorno senza dire una parola ad anima viva!

    ha ragione Viola.. ma il tuo collega.. lavorare? anche no vero?

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  6. "Andate e moltiplicatevi" vale per le formiche e per il denaro. Vivono e sopravvivono solo le grandi aggregazioni, i singoli sono detriti interstellari che si perdono nelle nebulose idee. I commenti dicono che siamo soli in mezzo alla folla.
    Pensa a Dio, ci vuole con se e ci chiama tutti per avere il rave party più grande dell'infinito ... arriva gente anche da fuori e credo si facciano cannoni galattici a giudicare dalle nuvole in cielo. Ci sono certi personaggi che arrivano dalle galassie nane, tipo Napoleone e ... un altro che non mi viene il nome. Eppure anche Dio, con tutta questa calca, si è fatto in tre per essere certo di giocare a tresette coi morti.
    Io mi dico, se devo correre la maratona di New York per far dire a Morandi che erano in 50 mila, passo dallo stadio quando gioca Milan-Inter e lascio cantare a Celentano "eravamo in 100 mila", fatico meno e siamo il doppio.

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  7. Ciao dolcezza...gran bel post come sempre!Ottimo Gianni!
    Beh!ti dico che caratterialmente sono sempre in movimento...per via del lavoro che faccio...sto sempre a contatto con molta gente.
    Modelle,silisti,ecc.
    Amo il caos,la folla...guai se non ci fosse!
    Sono un ciclone di idee e di sensazioni ed emozioni!Amo feste,stare insieme agli amici ridere scherzare!sono caotica?naaaa...vivo!e sono viva....
    Ma amo anche il relax...molto...e ora sto ascoltando questo pezzo che vorrei dedicartelo.
    Ti stringo,
    http://youtu.be/0YjjSVhJ9Ek

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  8. Da sola converso benissimo! Riesco a dare torto anche a me stessa :)

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  9. P.S.Dimenticavo...ssss...avvicinati te lo chiedo in silenzio...ma il tuo amico per caso si chiama Gianni?ehehehe!ahahahah!!!ssss non lo dico a nessuno...hihihii!siamo folli nella folla?naaa...siamo solo noiiiiiii!!hiieeee!!siamo solo noiiii!!ohieeeee!!!
    Un sorriso durbans!:)))

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  10. Gianni, più ti leggo e più mi rendo conto che il mio blog è fatto per essere solitario, devo prendere un nuovo indirizzo più riflessivo e più metafisico o anche a fisico intero, ci devo mettere la faccia o almeno il mezzobusto. Deve esserci un perchè a tutte le cose. Ora si tratta di capire se è meglio saperlo o usarlo senza capirlo. Lo so che ho idee confuse come al solito, ma credo di riuscire a migliorare la mia via verso l'illuminazione. Domani chiamo in comune e chiedo perchè qui non hanno messo i pali della luce.

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  11. P.S.
    ma sai che ho cliccato quel tasto vicino a "il coma è meglio" (quello è un genio) ... però io intendo il tasto più a destra ... ma quello sono io (credo ... anche se non riesco a crederci).
    Mi sento dentro una cosa ... come se avessi vinto ad Indianapolis. Vado come una scheggia. Ci sono delle cose nella vita che sono impagabili, per tutto il resto il distributore automatico ha finito gli spiccioli. Godo e non ho nemmeno il profilattico ... sarà mica pericoloso? Speriamo non mi venga in mente una malattia.

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  12. Toc toc!ma c'è qualcuno??ehilà...padrone di casa!uhhhh....ma te ne sei scappato sul pianeta Venere vero?ma nooooooooooooo!daiii!appena puoi batti un colpo!non in testa...hihihii!sono folle nella folla?naaa...matta!hihihii!
    Ti stringo.

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  13. Gianni,
    ho paura di rovinarti il blog e di portarti tempesta ... delle volte.

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  14. Mariolino
    ma che cavolo dici?
    ma che rivinare il blog?
    anzi si arricchisce a dismisura!
    è che non posso scriver per problemi familiari che mi tolgono tempo ma seguo sempre e quanto prima ricomincio grazie buonanotte

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  15. Gianni,
    spero che contro di noi non si sia messo Dio o la cupola che fabbrica i Suv e teme di non venderli per colpa nostra.
    Se le cose non vanno come vorresti, di sempre che sono stato io a cominciare. Sono figlio unico è conosco che razza di malattia sia. Non c'è mai verso di dare le colpe a mio fratello.
    Che Dio ti assista e non rispondermi quel che si dice del lupo, credimi, è un pretesa inutile. Dio è sempre stato e sempre sarà per definizione.
    C'è sempre una testa dietro ogni croce e che la brillantina ci illumini in questa valle di oscure e corrosive cacche di piccione.
    Se riesci, ogni tanto, fai una smorfia di dolore, la sfiga delle volte si accontenta e molla la presa.

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  16. Ciao Gianni.. bel pezzo.. Vorrei chiederti chi è l'artista del primo quadro? Grazie già da ora!

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Drink!