Il mondo così com’è non mi piace. Voglio fare la rivoluzione!
La rivoluzione oggi si fa con i SUV e non con la Nissan Micra di Mariolino, la Renault 19 del sottoscritto o quella ancora più scassata di Vitamina. Oggi, per fare la rivoluzione, non serve più un popolo armato di forconi, ma un esercito di SUV come quello di Giusy che avanzano incolonnati come in autostrada e pieni di modelle. Io non odio i SUV. E non odio neanche i proprietari dei SUV e le donne che guidano i SUV.
La prossima rivoluzione la faranno i ricchi.
Tutte le rivoluzioni del passato sono sempre fallite perché partivano dalle masse e non dall’individuo, dalla povertà e non dalla ricchezza, dalla rabbia e non dalla gioia.
Il “povero” non può fare la rivoluzione.
Il “povero” non può fare proprio nulla perché è troppo impegnato a pensare a come procurarsi il pane ed il companatico. Deve pensare alla casa, ai bambini, ai vestiti, a comprare le medicine, ai vecchi, ad andare a votare Berlusconi, a lavorare notte e giorno e, spesso, non riesce neanche a farle queste piccole cose.
Il “povero” passa tutta la vita a desiderare un SUV o a fare sempre bunga bunga.
Per il “povero” evitare il lavoro e la fatica equivale a morire, a suicidarsi.
Non ha tempo per vivere. E troppo impegnato a sopravvivere.
Solo quando sei molto ricco, solo quando possiedi tutto quello che si può possedere magari anche a tua insaputa come Scajola, puoi cominciare a percepire e ad interessarti al vuoto interiore.
Il vuoto interiore lo si comincia a percepire solo quando si è riempito il vuoto esteriore.
A pancia piena si ragiona meglio. Con una casa vista Colosseo si ragiona ancora meglio.
A pancia piena si può riflettere con calma, si può diventare “consapevoli” del mondo che ci circonda e di se stessi, sviluppare la propria interiorità, coltivare l’amore, guardare le eclissi, i film porno, le albe, le excort, i tramonti, non fare nulla, divertirsi, sognare, volare, gioire, bunga.
Quando si sperimenta la ricchezza ed il benessere, prima o poi si diventa tutti come Siddharta o San Francesco. Siddharta e San Francesco provenivano entrambi da famiglie molto ricche.
Avevano tutti e due la casa in centro di 300 mq appena ristrutturata vista mare, Tevere e Paradiso.
Avevano tanti SUV con cui salire sulle vette più alte da cui buttarsi giù in deltaplano per vedere di nascosto l’effetto che fa. Avevano tanti SUV per fare “le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto e poi giù il deserto e poi ancora in alto con un grande salto…”!
Io vorrei che i SUV li avessero tutti e che il mondo fosse più ricco di quanto lo sia adesso.
Sogno un’umanità completamente libera dal lavoro con tutto il tempo a disposizione da dedicare a sviluppare il proprio senso estetico ed artistico, a rilassarsi ed a non fare nulla.
Ma, così come stiamo, in questo abnorme squilibrio tra ricchi e poveri, il mio sogno è autentica follia. Con 7,5 miliardi circa di persone troppo occupate a sopravvivere, a tirare a campare, ad essere schiavi di qualche padrone …. tutto ciò che ho detto è una follia.
Le persone veramente più ricche del mondo sono quelle che hanno una grande sensibilità, un grande cuore. Come Mariolino. Perché straripano di vita, di gioia di vivere e sono contagiose, molto contagiose!
Anche se a volte sembra che vogliano morire
L’ultimo referendum del 12 e 13 giugno 2011, che ha visto una grande partecipazione di italiani al voto, è la prova provata che anche il popolo dei blog comincia a contare qualcosa.
Internet è una gran cosa.
Fino a ieri i tiranni impartivano i loro ordini ai sudditi attraverso la tv, propinando informazioni false e condizionandone completamente il cervello.
Oggi, con internet, c’è finalmente la possibilità di comunicare, di dialogare, di contagiare gli altri, di farsi sentire. Si può finalmente partire dal basso. Alla Beppe Grillo.
Si può finalmente cominciare a pensare di trasformare questa schifezza di “democrazia rappresentativa” (una fabbrica di ladri) in una democrazia “partecipativa” in cui cioè, come è successo nel referendum, tutti possono dire “direttamente” come la pensano.
Siamo solo agli inizi della rivoluzione. Tra qualche secolo ne vedremo delle belle.
Il tempo è galantuomo!
E non chiedetemi come si fa a diventare ricchi! Questa è un’altra storia!