sabato 29 ottobre 2011

7 ALLEGRIA



  
Lottare ogni giorno, lottare, lottare, lottare
è inutile come resistere a Dio.
Disegnare un bel cerchio e poi saltare all’interno
rinchiudersi da soli nella propria prigione
un gazebo sinistro in un giardino disabitato da tutti.
Una poesia arrotolata in una bottiglia
galleggia sull’onda dell’ispirazione
di un’anima che è più vasta del mondo
e che sogna, svogliata, di emigrare nel vuoto
per non vedere replicanti schiavi e credenti
continuare a riprodurre se stessi ed accumulare rimpianti
in una realtà che non ha mai desiderato nessuno.
La vita ridonda dello sterile sogno
di universi felici di pizzi e merletti
ma che invece son solo putridi panni
che diffondono ovunque una tristezza plebea.
Dio ha sbagliato lo schema e cazzeggia e distrugge
e calpesta le sfere sbavando uragani
così sciatto che anche quando scia lascia scie di veleno
rovinando l’azzurro dei cieli e delle costellazioni.
Quel Dio che proietta attraverso lo spazio
paradisi frenetici e latrine malsane
un minestrone di cose che tu chiami vita
un insieme di flaccida carne e di pesce che puzza.
O Dio, orsù dunque, hai proprio scassato la minchia.
Smettila di regalare la vita a chi non te l’ha chiesta
di imbottire di globuli rossi fantocci vestiti
soltanto per il gusto di sentirti dire “grazie”
da sperimentali e competitivi morti viventi.
Io sono per la vendita libera di grappa
in promozione abbinata a fialette di eutanasia
prima che l’ennesimo referendum privatizzi ogni cosa.
C’è chi inizia ad essere stanco
di fare ogni giorno trentamila giri di campo
per tenere allenati ed in forma questi fragili corpi
e lubrificare per bene i colli ed i culi.



Testo di Alleria (Pino Daniele) traduzione:
Passa il tempo e che fa
tutto cresce e se ne va
Passa il tempo e non vuoi bene più
Voglio il sole per asciugarmi
Voglio un’ora per ricordare
Allegria
Per un momento vuoi dimenticare
Che hai bisogno di allegria
Quant’hai sofferto lo sa solo Dio
E sale la voglia di urlare
Che non c’entri niente tu
Volevi solo dare
E l’allegria se ne va
Passa il tempo e che fa
Se la mia voce cambierà
Passa il tempo e tu non credi più
E ti resta solo quello che non vuoi
E non ti aspetti niente perché
Lo sai che passa il tempo
Ma tu non cresci mai

7 commenti:

  1. Non ci resta che piangere.
    Cristiana

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  2. Hey, bentornato, caro amico!
    Cominciavo a preoccuparmi, e ad avere nostalgia della tua (amara) intelligenza... :)
    Ciao, e, malgrado tutto, buon fine settimana...

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  3. bella poesia, nonostante il terribile nero

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  4. Abbiam la voglia di scherzare con il Dio del dubbio che si materializza ogni qualvolta non c'è spiegazione logica. L'uomo è una merda, forse in un'altra dimensione avrà altre opportunità.
    Un salutone

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  5. bentornato Gianni
    una cosa è certa...sia che ci deprimiamo o che c'incazziamo o che cerchiamo un pò di felicità
    alla fine ce la prendiamo in quel posto!!

    buon weekend o halloween o tuttiisanti
    quello che preferisci!

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  6. Prima di vedere tutto il tuo post mi era venuta in mente Alleria, grazie

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  7. Ehilà....è un po che manco qui...sentivo un po la mancanza di questo splendido spazio....Qui da te mi sento bene mi sento a casa mia....
    Bellissima poesia...La Vita già è quella che è....tra gli alti e bassi...tra dolori e umiliazioni...Tra guerre e spacciatori...ecc...
    Che fare?piangere?basta....non ci sono più nemmeno le lacrime...esaurite...E allora non ci resta che sorridere a quel piccolo raggio di sole che ci rallegra la giornata nonostante tutto.Mi sei mancato tanto.....ti voglio bene.Un abbraccio.

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Suonano al citofono - olio su tela

 

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