
Prima le salsicce si facevano solo in inverno.
Adesso le trovi tutto l’anno come i pomodori, le melanzane e i peperoni.
E’ domenica mattina e, a giudicare dai movimenti, dev’esserci una festa qui all’appartamento di fianco al mio, al 2°piano.
Dove abito ci sono 4 appartamenti a piano.
3 appartamenti sono occupati da madre e 2 figlie sposate con rispettive famiglie. Il quarto appartamento è il mio che, rispetto al loro, deve sembrare una casa chiusa. Mai un piatto che vola, una bestemmia verso San Gennaro, una discussione con sputo finale!
Siamo gente tranquilla, noi; spesso ci prendono per gente del nord.
Loro, invece, hanno sempre le porte aperte e c’è un tale via vai di gente e caccavelle piene di cibo che ci vorrebbe un semaforo con telecamera nascosta per regolamentare un po’ il traffico di persone e di merci.
La mamma (int.7) ha la stazza di una vecchia matrona romana con lo sguardo di ghiaccio ed il fazzoletto al collo per asciugare il sudore stile camionista, vestita sempre con ampie tuniche da tutto a 50 cent. Corazzata come un SUV di quello a 4 ruote motrici.

Le due figliole belle formose (interni 5 e 6) con seni da balia e culo da balena sempre alle prese con bimbi piccoli, pannolini e teglie da infornare.
Stamattina, al ritorno dal footing domenicale, sono stato colpito da un penetrante odore di ragù napoletano, eduardiano - di quelli tipicamente invernali pur essendo nel mese di giugno. Roba da sopravvivere in Alaska per un mese senza rifornimenti. Man mano che salivo le scale l’odore diventava sempre più forte e stuzzicante. Riuscivo, nonostante la stanchezza, a percepirne la composizione, a saggiarne la consistenza, la sapidità, il colore.
Secondo me questo ragù è fatto così:
700 gr. di cipolle
Un bel battuto di sedano, prezzemolo e 2 carote
500 gr di gallinella di maiale (stinco) - 700 gr di lacerto di manzo - 500 gr si salsicce di maiale a punta di coltello - Mezzo bicchiere di vino rosso - 3 litri circa di pomodori pelati o passata di pomodoro.
Fuori al loro balcone si vede la pentola con il ragù di cui sopra sobbollire piano coccolata dalla fiammella di una bombola di gas da 3 kg. di quelle che usi per le emergenze o per soffriggere le cipolle o la frittura di pesce per non appestare per minimo due giorni.

Il nonno e la nonna ogni tanto escono dalla cucina e si affacciano al balcone per controllare la collina di spazzatura se sale o se scende e per dare una giratina con la cucchiarella.
Appena alzano il coperchio qualche schizzo di sugo colpisce il malcapitato e scatta subito l’imprecazione “mannaggia accà mannaggia allà”.
Il profumo non riesco a descriverlo tanto è celestiale e sublime.
Profumi di antico, di quelli che sentivi nei vecchi portoni d’un tempo con il portiere nella guardiola e le scale larghe larghe da cui la domenica scendevano le signore per andare a messa.