Arrivato su questo pianeta
per effetto di un rito ancestrale
per effetto di un rito ancestrale
misterioso o palese
come un fragile oggetto di vetro
imballato tra ovatta e cartone
un pacco andato smarrito dalle Poste
Italiane
inzuppato di pioggia
dimenticato in un luogo malsano
in un capannone frequentato da
topi
che rosicchiamo grana padano.
Non esiste alcun tipo di fede
se non quella di un bimbo felice
che dà al padre la mano
per seguirlo ovunque lui vada.
In sottofondo la musica sale
è la tromba di My Foolish
Heart
svogliata armoniosa e possente
perfette malinconiche note
ripiene di amore e di Dio.
Nel silenzio apparente di questa
camera oscura
c’è una tenue lampada rossa
riflessa negli occhi di un gatto
che si lecca e continua a
fissare
una corda tesa nel buio
con tante foto appese ad
asciugare
avvolte da un filo di nebbia che
sale.
Ci dev’esser qualcuno che fuma
e che non vuole farsi vedere.
Bella la fede del bambino nel padre, condivisibile il sentirsi di un altro pianeta, magica la presenza del gatto, insomma bei versi, caro amico... :D
RispondiEliminaMi hai ricordato 'a testa in giù' di Pinuzzo.
RispondiEliminaBravo!
Hey poeta!
RispondiEliminaChe bella...molto tenera...
RispondiEliminaMolto tenera la fede e la condivisione che ha il bimbo verso il padre...
Passato e il futuro?credo di si...in queste strofe ci vedo questo.
Le foto appese ad asciugare sono ricordi d'infanzia...forse quel bimbo sei tu?
Quel gatto...il tuo gatto che da lassù ti guarda sempre con sguardo attento...
Posso sbagliarmi...ma è ciò che vedo i questa deliziosa poesia.
Bravo Gianni.
Un caro saluto.
P.S.Si rileggendo meglio io vedo i ricordi di te e del tuo caro papà...e del tuo gatto....:)
RispondiEliminaUn abbraccio.
Ciao Gianni, la fede del bimbo è meravihliosa. Anche io da bambina davo la mano a mio padre fiera di essere con lui,nessun dubbio, lui era un essere pieno d'amore ed io lo adoravo
RispondiEliminaTra un post e un commento ci scappa una nota poetica che ferma il tempo.
RispondiEliminaSalutoni caro.
@Zio Scriba – Grazie Nicola. Nei gatti c'è sempre un pò di magia, nei padri c'è sempre tanto amore. Un abbraccio.
RispondiElimina@magneTICo – è vero! Infatti sono andato subito a risentire a testa in giù e, devo dire, ch’azzecca alla grande.
@unrosetoinviacerreto – Ciao fotografa di splendidi tramonti.
@I am – Si I am. Non so se è esagerato ma credo che l’unica fede l’ho avuta da piccolo quando davo la mano a mio padre o a mia madre. Li avrei seguiti ovunque senza chiedere né dove né perché per la sola gioia di stare con loro e potergli stringere la mano. La certezza del loro amore era il rifugio più sicuro del mondo e, al contempo, la libertà di volare nei cieli più alti. La vita come un gioco. Solo gioia. Senza alcun peso. Un sogno.
@`•. ̧ ̧.• ́ ́ ̄`••.Giusy.•`•. ̧ ̧.• ́ ́ ̄`• - Si Giusy. Hai perfettamente interpretato il leitmotiv della poesia.
Gatto e padre sono, per me, figure importanti.
Le foto potrebbero simboleggiare sia i ricordi di infanzia che le persone che nella vita hanno dato tanto e che, comunque incapaci di sfuggire al proprio destino, sono appese a testa in giù (svuotate di ogni energia come dei robot che si stanno ricaricando) sorvegliate da un gatto che, come una sfinge, simboleggia il ponte tra l’uomo e l’infinito. Con qualcuno (Dio) che si fuma la sigaretta mentre guarda il mondo.
Ma ci sono anche tante altre possibili interpretazioni, naturalmente, come in ogni poesia credo.
Un abbraccio anche a te.
@mark – Grazie Mark è sempre un piacere ritrovarti. Hai proprio ragione. E’ bello poter fermare un attimo il tempo. Ciao.
verso gli ultimi versi già la musica comincia ad avvolgerci
RispondiEliminaChe bella poesia! Anch'io ho un bel ricordo di quando davo la mano a mio padre. La mia era piccola, da bambina; la sua grande, dura, callosa da contadino. Mi sentivo protetta, amata e al sicuro: sensazione irripetibile.
RispondiEliminaCiao Gianni, un saluto grandissimo e grazie per le tue belle parole.
RispondiEliminaA presto caro amico
Uhmmm...ma qui siamo fermi da un bel po...pausa anche tu?
RispondiEliminaEhi Gianni...dove sei finito?Tutto bene gioia?
Spero di si...
Dai su...se ci sei batti un colpo!
Un abbraccio forte.:)
Ciao Gianni, grazie per la comprensione ed il sostegno!
RispondiEliminaAnche tu sei nel mio cuore e lo sai :-)
Un abbraccio fortissimo. Namastè
i viaggi siderali sono sempre lunghi, anche se alla velocità della luce ... ormai ci dev'essere l'astrovelox anche sulla via lattea oltre che sulla via mozzarella.
RispondiEliminaIl nuovo mondo credo avrà tutte vie dedicate agli alimenti, per dare alle città quel senso di dispensa da cucina anche a chi non ne avrà/ha.
Dove abiti?
in via Pera 48
e il re abiterà a Monte Cocomero adiacente via delle prugne, come sempre, via dei fichi due traverse più in là per i portaborse.
Il nuovo ordinamento mondiale non promette nulla di buono a parte la solita colonna alle poste a cercare il pacco smarrito rosicchiato dai soliti dipendenti infedeli