domenica 9 gennaio 2011

0 LA TORRE DI BABELE



E’ sotto gli occhi tutti: ormai ognuno parla la propria lingua.
Quella dell’interesse personale.
Che viene prima di ogni altra cosa.
Prima vengo io … e poi vieni tu! Prima io … poi noi.  Prima noi … poi voi.

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La torre di Babele fu eretta da uomini che, pur provenendo da ogni parte della terra, parlavano una sola lingua e che vollero unire i propri sforzi per costruire una torre alta fino a toccare il cielo.
Quelle genti, grazie alla lingua comune, potevano condividere il medesimo interesse: arrivare a Dio. Conquistare il potere.
Ma Dio, per punire questa sfrenata ambizione, fece in modo che le lingue si confondessero e che l’uno non capisse più l’altro.
Un po’ come con il peccato originale allorquando Dio punì Adamo per averGli mancato di rispetto mangiando la mela proibita (che siccome Eva era nuda ed era anche bona lui si fece convincere … vabbè … questa è un’altra storia)

«  Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. »
(dalla Bibbia, libro della Genesi 11, 1-9)


Oggi non è cambiato nulla anzi …. Potremmo ben dire che è proprio la stessa cosa.
Tutti vogliono il potere, simile a quello di Dio anzi, se possibile, … più forte di quello di Dio!
LUI in Italia, pian pianino e, complice il popolo italiano che ama, loda, lecca e vota, è diventato come un Dio (... suvvia adesso non è il caso di sottilizzare ... )  comprando tutto e tutti; in tal modo sta costruendo il suo potere, la sua torre di Babele.
Sta insegnando a tutti la stessa lingua ovvero quella del magna magna.
Questo è il requisito essenziale. Parlare la stessa lingua (capisce a' mmè)
E’ in tal modo che riesce ad impartisce le opportune istruzioni al popolo affinché questo, pur provenendo da ogni parte d’Italia (terroni e polentoni insieme … lo vedete che sono uniti chi l’ha detto che si odiano … vabbè … questa è un’altra storia), capisca bene gli ordini del capocantiere e lavori bene per fare gli interessi suoi (di LUI) facendo si che la torre sia sempre più alta, più alta, più alta.

Ce la farà il nostro eroe? Fate un po’ voi.

Ebbene qualche giorno fa, aspettando il treno alla stazione di Piazza Garibaldi di Napoli, riflettevo tra me e me sulla schermata iniziale delle biglietterie self-sevice di Trenitalia.
La cosa funziona così: quando qualcuno si avvicina per fare il biglietto, lo schermo lampeggia e si mette in attesa. Chiede di scegliere una lingua.
Se non scegli la lingua con cui comunicare la macchinetta non va avanti.
Il display lampeggia e dice “scegli la lingua”
Altrimenti niente biglietto !!!!!
Scegli la lingua!!!
Capito?
Devi prima scegliere la lingua!
Tu e la macchinetta dovete parlare la stessa lingua altrimenti niente di niente … nada …nisba.

La macchinetta, nella sua freddezza, ha imposto una regola il cui rispetto è perentorio.
Se non accetti quella regola non potrai proseguire.

Quanta saggezza in quella macchinetta!






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