venerdì 12 agosto 2011

3 TUTTA MIA LA CITTA'





Che si dice nel mondo lì fuori
v
al la pena fare un giretto?
O conviene starsene in casa
a
poltrire un altro poco nel letto?
Hai ragione forse è meglio provare
a
d uscire qualche volta ogni tanto
a
nche per fare raffreddare un pochino
il pc ed il televisore.
Ho già fatto l’impasto per pizza
q
uando torno la stendo e la inforno
o
ra vado a guardare un po’ in giro
t
ra topi, barbari e vecchi
p
er capire da che SUV iniziare
a mandarne un po’ a fuoco.
Sai che bel fumo nero!
Credo di poter cominciare
d
a quell’Audi-Q7-v12-tdi
p
archeggiato sul marciapiede
c
olor fumo di Londra
che ha bloccato il tram C2 barrato
c
he poi è l’unica cosa evidente
rimasta in servizio in città
in questi tempi di crisi.
SUVvia non perdiamo altro tempo
non c'é proprio nessuno per strada
d
evo ancora infornare le pizze.


giovedì 11 agosto 2011

6 IL DIRIGENTE



Il dirigente, di norma, non capisce un cazzo.
 Essere tonto” è il requisito essenziale per fare il dirigente, come la sega per il falegname, la zappa per lo zappatore. Anche se ….  o zappatore nun sa scorda a mamma!
Un dirigente, in genere, non sa neanche dirigere il traffico di tre trattori in Trentino durante la trebbiatura.
Il dirigente è un leccaculo che lecca sempre il culo del Direttore Generale.
L’altra volta un dirigente andò dal dottore a farsi visitare e quello gli disse “cacci la lingua e faccia aaaaaaaaaaa”. Dopo un attimo il dottore “Cazzo ma lei è un dirigente!” E lui “Si ma come ha fatto, ci conosciamo?
Un dirigente per fare il dirigente deve sapere afferrare i moscerini al volo mentre parla e deve sapersi aggiustare la cravatta durante una riunione specchiandosi nell’armadietto di fronte.
Un dirigente deve avere una bella scrivania con il tagliacarte, il portapenne ed il pc spento perché non sa usare bene excel.
Un dirigente deve saper curare la pianta mangiafumo regalata dai collaboratori facendola innaffiare regolarmente dalla signora delle pulizie che quando entra dice “posso dottore?” e lui dice “venga signora, prego”.
Il dirigente non perde mai la calma.
Se tu gli dici “sei uno stronzo” lui non reagisce subito perché così gli hanno insegnato al corso per dirigenti di due settimane nell’agriturismo “L’inchino” in Toscana.
Il dirigente ha sempre paura di perdere la poltrona. Perché se la perde, poi, non può più venire in ufficio con il SUV (un fetentissimo RAV4 di merda come lui) e parcheggiare nell’apposito parcheggio gratuito per dirigenti.
Il dirigente fa la riunione di lavoro 5 minuti prima della pausa pranzo per capire se c’è qualcuno che vuole andare a pranzo con lui e, purtroppo, c’è sempre qualche schiavo che accetta, schiavo dei bisogni di gratificazione che a loro piace chiamare passioni ideali quando in fondo tutto quel che cercano, da veri mendicanti, è un applauso, una lode, una carezza.
Tra questi schiavi spicca sempre la solita stronzetta che accetta di andare a pranzo con il dirigente nella speranza di portarselo prima o poi a letto per poi raccontarlo alle altre e farle schiattare di invidia.
Il dirigente ha il telefono con il display grande e tanti bottoni che non sa a che servono però vede il numero di chi chiama e decide al momento se rispondere o meno.
L’ultima volta mentre era in corso una riunione con tanto di zizzania tra collaboratori assertivi e propositivi che si sputavano in faccia l’un l’altro mentre lui rideva compiaciuto, il telefono squillò a lungo.
Con il sorrisetto di chi la sa lunga disse “questo è quello stronzo del direttore dell’ufficio Contabilità, ma io non gli rispondo questa volta lo faccio schiattare a quell’imbecille di merda”.
Dopo un minuto bussano alla porta ed è il direttore dell’ufficio Contabilità “ma allora ci sei? Ti sto chiamando da mezz’ora e non mi rispondi!”. “Si hai ragione carissimo, ma ero in riunione”. “In riunione? Ah scusa, allora torno dopo”. "Ma no cosa dici, caro, accomodati pure!”.
Ok allora voi andate pure. Ci vediamo nel pomeriggio, va bene?
Mi raccomando, voglio vedervi tutti, d’accordo?

sabato 6 agosto 2011

17 Robin Hood




Il mondo intero si è sempre basato sullo sfruttamento dei poveri per arricchire i ricchi e questa si chiama schiavitù. Tranne in pochissimi casi (paesi nordici tipo Svezia) ogni Stato si fonda sul massimo sfruttamento dei cittadini-schiavi.
Lo schiavo crede di essere un libero cittadino ma è solo un bene che, dalla nascita, entra a far parte del patrimonio del padrone che su di lui ha diritto di vita o di morte.
Lo stato promuove ed ama i ricchi, i furbi e gli evasori fiscali. Dice di odiarli ma li ama alla follia. Perché costoro sono il serbatoio di voti con cui i politici si fanno “autorizzare” a rubare. Loro votano i politici ed i politici consentono loro di rubare, evadere, e sfruttare gli schiavi.
 Il cittadino-schiavo che è onesto e non fa il furbo deve solo essere spremuto come un limone dedicando tutta la sua vita al lavoro ed al padrone che impartisce i suoi ordini in tv o qualche volta sulle gazzette ufficiali.
Il padrone, sui soldi delle tasse pagate dagli schiavi, ruba solo il 90%.Con il restante 10% cerca di mandare avanti l’Italia.

Lo stato in teoria dovrebbe incassare 1000 da tutti gli italiani. Invece ne incassa solo 500 dal momento che le tasse le pagano solo i lavoratori dipendenti.

Poi su quei 500 deve fare la cresta per la casta cioè rubare trattenendo qualcosa per comprare ville e castelli per tutti e/o case a Scajola a sua insaputa. Facciamo che la casta trattiene 400 per il proprio ladrocinio privato.

Ne restano 100. Con quei 100, in effetti, è difficile mandare avanti l’Italia!
Ed allora che si fa? Si aumentano le tasse! Elementare Watson! 
Lo stato di salute di uno Stato si misura esclusivamente sul buono o cattivo rapporto tra schiavo e padrone. Un padrone che spende un po’ dei soldi rubati per gli schiavi è un buon padrone.

La fabbrica di schiavi (la famiglia) funziona come un immenso magazzino ricambi. Appena si rompe uno schiavo robot ne prendono un altro nuovo di zecca in sostituzione tanto il magazzino è stracolmo (sovrappopolazione mondiale).

Il cittadino schiavo serve a produrre le ricchezze dei padroni (politici) affinché questi possano mantenere inalterato nel tempo il proprio patrimonio accumulato con le rapine ai sudditi.
Parlare di economia, spread btp bund, Bce, recessione, pil non serve a nulla.
Queste cose le capisce solo Renzo Bossi.
La maggioranza del popolo italiano, diversamente abile, non ne capisce un cazzo. Prova a spiegare lo spread, il pil, il quark e quant’altro ai vecchietti che giocano a bocce. Quelli che invece lo capiscono bene sono i politici, i loro amici e parenti, i loro elettori e tutti insieme sanno bene come papparsi tutto.

I lavoratori dipendenti sono gli unici a pagare le tasse e gli italiani devono ringraziare loro per il benessere (falso) che c’è stato in questi anni in Italia.

Per tale motivo, ai politici padroni ed ai loro sodali (ed al vaticano) andrebbe espropriata ogni ricchezza. 
Poi  andrebbero mandati a raccoglier pomodori per il resto dei loro giorni con Ratzinger a fare il caporale di giornata.

Qualsiasi altra soluzione, reimpasto di governo, destra o sinistra, immissione di liquidità sul mercato, aumento tasse, incentivi alle imprese, altri tagli, blocco delle banche, debito sul debito … non servirà a nulla.
Cambierebbe solo il livello di schiavitù.

Il mondo è nelle mani delle multinazionali. Gli Stati sono nelle mani delle multinazionali.
Robin Hood. Adesso ci vorrebbe proprio lui!
O un bel Transformer? O i Vendicatori? Iron Men?
O Robocop 6?  O dare fuoco a tutto? Nerone? Boh!



L'UMANA IMMONDIZIA

La relazione tra 2 o più persone è sempre dettata da un interesse. Gianni Agnelli, quello della Fiat, diceva che si innamorano le cameriere....

Drink!